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Ogni pittura è paesaggio proprio perché c'è un io che la muove e che vi si muove all'interno. Freud distingueva bene l'Io dall'Es, cioè da quella parte incontrollata che è partecipe delle nostre pulsioni. L'Es è amorale, l'io si sforza di essere morale. Credo si possa dire che la pittura sia una pulsione che spinge costantemente l'Io verso i territori dell'Es. Il dipinto è la pronuncia dello sguardo sul paesaggio che appartiene più profondamente al pittore, che a suo modo ci invita con l'opera, a un nuovo guardarci dentro.